La presa di distanza di distanza da Salvini e Di Maio di Giuseppe Conte può anche essere interpretata come la presentazione di un Curriculum Vitae utile per futuri incarichi di governo, rafforzata dalla sua dichiarazione di non appartenenza politica a Lega o 5 stelle.
Beppe Grillo (che gode da sempre della nostra stima) nel suo post del 29 Maggio scorso, dal titolo "considerazioni post-traumatiche", dichiara, a proposito del tracollo del Movimento 5 Stelle alle elezioni europee: "Siamo di fronte ad un fenomeno di rigetto dell’Italia peggiore nei confronti del movimento".
Ci permetta però il caro Beppe di non essere d'accordo con lui perchè, poco più di un anno fa, la sua creatura alle elezioni politiche nazionali ha superato il 32 % passando, rispetto alla precedente consultazione, da 90 a 226 rappresentanti alla Camera e da 35 a 112 al Senato.
C'è da chiedersi però, e invitiamo lo stesso Grillo a farsi questa domanda, cos'era il Movimento 5 stelle nel 2013 e cos'è adesso?
E' ancora a contatto della gente o ne ha preso le distanze? Uno vale ancora uno? Dov'è finita la trasparenza del tutto streaming? E le grandi battaglie contro il canone Rai o Equitalia?
Il Movimento, lo dice chi lo ha votato, ha rappresentato davvero qualcosa di inedito, la possibilità di alzare la testa e far sentire la voce di chi da decenni subiva le scelte di un sistema politico impegnato più che altro a perpetuare se stesso.
Cosa sembra essere oggi il Movimento 5 Stelle?
La risposta ce la da lo stare quotidianamente in mezzo alla gente: "appare come un partito di vertice, chiuso in una torre d'avorio a protezione di chi è riuscito a saltare in tempo sul treno, un partito che ha dimenticato le origini e che ora, pratica l'arte del compromesso".
Le elezioni europee hanno trasformato il sogno del 2013 in un incubo ed ora, pur mantenendo il Movimento 5 Stelle. una larga rappresentatività di deputati e senatori, se volesse restare fedele alle sue origini dovrebbe prendere atto che il popolo vuole nuove elezioni nazionali. Lo farà?
Ne dubitiamo o quantomeno lo farà obtorto collo in quanto grossa parte di coloro che siedono in Senato o alla Camera dovrà dire addio a qualsiasi carica politica, anche in sede locale (nel rispetto di uno dei punti cardine del Movimento) non solo per il limite dei due mandati ma anche per il drastico. prevedibile, ridimensionamento del numero dei nuovi eletti.
Quindi un Movimento (oggi visto più come Partito) che per non restare fedele a se stesso si è andato ad infilare in un "cul de sac" da cui non può che uscire fortemente ridimensionato per poi tentare di risalire la china recuperando, faticosamente e nel tempo, parte dei delusi.
Ieri sono state date tante interpretazioni delle parole del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in realtà è apparso il primo Lui a non credere che questo Governo possa continuare e quando, verso la fine della Conferenza Stampa, ha dichiarato la non appartenenza a Lega o 5 Stelle, di fatto si è accreditato come tecnico e quindi, nell'ipotesi, disponibile a nuovi futuri incarichi, Super Partes.
E intanto, per restare ad un tema che ci è caro, nè da Lega nè da 5 Stelle, è stato presentato un programma che incentivi il Turismo, sia interno che esterno, dal quale si potrebbero ricavare enormi risorse e moltissimi posti di lavoro nel breve periodo però, come si usa dire: "ci vorrebbe qualcuno capace".