Ristoranti, empori e anche centri di massaggi ... esposti cartelli che preannunciano la riapertura dopo il 16 Marzo; disagio per la situazione o autoquarantena?
Si era notata già da qualche giorno l'assenza dei ragazzi e ragazzini cinesi dalle scuole e più in particolare dai centri sportivi: uno fra tutti l'enorme complesso Santa Maria, che ospita una miriade di attività nel quartiere San Giovanni adiacente al quartiere Esquilino.
C'è da pensare, così come è stato detto per Prato (località della Toscana che ospita una folta comunità cinese) che anche a Roma i cittadini cinesi abbiano deciso di superare questo momento di disagio autoesiliandosi per qualche giorno o qualche settimana.
Se è vero che c'è del buono in ogni cosa da questa situazione dovremo trarre la lezione che ormai la globalizzazione è un dato di fatto; indietro non si torna, ma tutti dovranno fare degli sforzi, in primis di buon senso, nell'accettazione e nella consapevolezza che i virus, così come i terremoti, sfuggono, almeno per il momento, a qualsiasi previsione.
Chi ne vuole fare un problema di etnia si accomodi pure ma senza dimenticare che un giorno potrebbe trovarsi dall'altra parte della barricata.
nella foto il cartello affisso alla porta di un famosissimo ristorante Cinese di Roma di cui, per rispetto, evitiamo di citare il nome.