A poche settimane di distanza dalle elezioni sembra che la creatura fondata da Beppe Grillo si stia evolvendo in qualcosa in cui molti degli aficionados della prima ora non si riconoscono più.
Qualcuno sarà saltato sulla sedia vedendo Paola Taverna che da Floris, abbandonati i toni da pasionaria (ma non è stata votata proprio per quelli?) si profondeva in una serie di affermazioni tanto istituzionali quanto "inquietanti", vista la fonte.
Oggi la Rai e il canone inserito nel pagamento delle bollette per l'elettricità (cosa che per molti è stata un vero e proprio sopruso) non sembrano più essere una priorità nel nuovo corso del Movimento, così come non si sente più nessun esponente dei 5 stelle parlare di Equitalia.
C'è poi la vicenda, forse non del tutto chiarita, del programma elettorale cambiato in un secondo tempo, questione richiamata sia da "Il Foglio" che, in seconda battuta da "Il Fatto Quotidiano" e poi da tanti altri mezzi d'informazione.
Insomma che accade?
Alessandro Di Battista si ritira a vita privata (anche se ha dichiarato che continuerà a fare politica) Beppe Grillo appare sempre meno (e fugacemente) oltre ad essersi staccato dal Blog della Casaleggio & Associati.
Luigi di Maio più che un leader politico appare come un manager a cui tutti devono obbedienza, questo nuovo corso però sta creando non pochi malumori nella base.
Sì, Di Maio sta vedendo a portata di mano traguardi importantissimi, sia a livello personale (la possibilità concreta di diventare capo di Governo) che a livello di Movimento Politico, giunto in pochi anni ad essere il più votato dagli italiani. Ma dietro cosa c'è?
Non ci sono uffici, non ci sono telefoni da poter chiamare. Si può, sì, mandare una mail, ma senza aspettarsi risposte però.
Chi ha versato contributi al Movimento 5 Stelle, ha continuato a ricevere per settimane messaggi che lo invitavano a versare ancora ma mai una lettera di ringraziamento.
Chi si è recato nella sede romana dove bisognava inviare i certificati di buona condotta per poter partecipare alle "primarie" del Movimento (la stessa dove si vede entrare Di Maio nei tanti filmati di repertorio) dopo aver superato la ritrosia del portiere a fornire informazioni una volta al piano si è trovato davanti ad un appartamento che sulla targhetta riportava il nome di un'agenzia turistica e non è stato fatto entrare.
Insomma indubbiamente il Movimento 5 Stelle ha raggiunto risultati clamorosi alle elezioni del 4 marzo 2018, per suo merito ma anche per demerito altrui (vedi il PD di Renzi) però ora si trova nella fase di voler accontentare tutti e cioè l'Europa, la Finanza, le Istituzioni (si proprio quelle tipo il Parlamento che 5 anni fa voleva aprire come una scatola di sardine.
Però ci chiediamo, dove finisce il programma politico e inizia l'ambizione personale?
Che ne è stato dei cavalli di battaglia sui quali è nato e cresciuto il Movimento?
A fronte dello sconcerto che si sta creando nella base siamo sicuri che se si rivotasse domani il Movimento otterrebbe lo stesso risultato?
Forse Di Battista e lo stesso Beppe Grillo non si riconoscono più in questa nuova veste del Movimento, così come (sempre forse) tanti altri, perchè l'utopia magari non porta al potere ma fa bene all'anima di chi sogna un mondo migliore.
C'è una possibilità, Roberto Fico, ove ricevesse un mandato esplorativo dal Presidente della Repubblica, potrebbe risultare più gradito di Di maio al PD e forse riuscire a formare un Governo guidato da lui, magari anche a recuperare gli elettori che ora sono perplessi .... la politica si sa è una strana bestia.
A Roma Virginia Raggi sta per compiere due anni nella sua qualità di Sindaca e purtroppo i romani non hanno ancora visto nessun miglioramento nella città: sempre più autobus ogni giorni fermi in avaria ai lati delle strade, sempre più buche e sempre più profonde a cui sembra nessuno voglia porre rimedio per non parlare poi del problema rifiuti e del degrado che attanaglia luoghi conosciuti in tutto il mondo come Fontana di Trevi, il Pantheon, Trinità dei Monti, solo per citarne alcuni.
Per carità di Patria non accludiamo foto e filmati a supporto di quanto sopra ma che i romani conoscono molto bene.
Insomma sembra proprio che dalle chiacchiere non si sia voluto o potuto passare ai fatti ... Di Maio in questi giorni di parole ne sta spendendo tante ma siamo sicuri che, una volta ottenuto l'incarico di capo del Governo, saprà fare per l'Italia meglio di quanto il Movimento 5 Stelle sia riuscito a fare (non fare) fino ad oggi per Roma?
vm
Nella foto: Virginia Raggi e Luigi di Maio