Un Boeing 737 della Ethiopian Airlines. Il 4 aprile scorso giunto a destinazione anziché prendere terra sullo scalo previsto è sceso sulla pista del Copperbelt International Airport, una nuova aerostazione ove ancora si sta lavorando e pertanto chiusa al traffico.
E’ successo di nuovo.
Questa volta a un Boeing 737 della Ethiopian Airlines. Il 4 aprile scorso l’aereo era decollato da Addis Abeba diretto all’aeroporto Simon Mwansa Kapwepwe di Ndola situato nello Zambia. L’aereo era giunto a destinazione ma anziché prendere terra sul previsto scalo di destinazione, atterrava invece sulla pista del Copperbelt International Airport, un nuovo aeroporto ove ancora si sta lavorando e pertanto chiuso al traffico.
Il nuovo aeroporto in costruzione è situato ad una distanza di 16 km (8nm) a sud-est dello scalo attualmente in uso e l’unico particolare che accomuna i due è l’orientamento delle piste che per entrambi è la 28/10.
Il 6 aprile 2021 la Ethiopian Airlines ha emesso un comunicato dichiarando: "Ethiopian Airlines informa che il suo volo cargo numero ET 3891/4 aprile B-737-800F (1) su un servizio cargo da Addis Abeba a Ndola, Simon Mwansa Kapwepwe Airport, Zambia, è atterrato al nuovo aeroporto, Copperbelt International Airport che deve ancora essere inaugurato.
Il volo cargo ha fatto un atterraggio sicuro nel nuovo aeroporto. Anche se i dettagli dell'incidente sono sotto inchiesta in coordinamento con le autorità aeronautiche zambiane, il fatto che non c'era nessun NOTAM rilasciato per quanto riguarda la costruzione del nuovo aeroporto che ha lo stesso orientamento della pista con quella esistente e la stretta vicinanza tra i due aeroporti può aver contribuito all'incidente".
alla compagnia rimane la consolazione di non aver creato disagi ai passeggeri dal momento che trattandosi di un volo tutto cargo non è stato necessario fare annunci del tipo: "Signore e signori, abbiamo pensato che vi sarebbe piaciuto avere un'anteprima del nuovo aeroporto. Tra poco ripartiremo e vi porteremo a quello vecchio che sta per chiudere".
Oppure:
"Signore e signori, questo è stato solo uno scalo tecnico, arriveremo a breve alla nostra
destinazione finale".
Battute a parte sarà interessante seguire gli sviluppi delle indagini in quanto, Notam o meno, è evidente che qualcuno ha sbagliato.
In quella stessa giornata, secondo quanto dichiarato da alcuni operai presenti sullo scalo in costruzione, due ore dopo a questo atterraggio un altro Boeing 737 sempre dell’Ethiopian (2) stava anche lui atterrando sul nuovo aeroporto, ma giunto ad una altezza di 50 piedi da terra riattaccava essendosi reso conto di aver sbagliato pista. Questa volta però il volo era passeggeri e non cargo.
Nelle cronache dell’aviazione incidenti come quello occorso il 4 aprile scorso, sono alquanto ricorrenti.
Solo per citarne alcuni:
18 dicembre 2020 i passeggeri diretti a Janakpur, in Nepal, hanno avuto una sorpresa dopo essere finiti a Pokhara, a 255 chilometri di distanza dalla destinazione effettiva. L'incidente è accaduto a 69 passeggeri che viaggiavano su un velivolo della Buddha Air.
24 marzo 2019 l’annuncio del pilota di un volo della British Airways subito dopo l’atterraggio lascia sconcertati i passeggeri, che dovevano atterrare a Dusseldorf e non si aspettavano affatto invece di arrivare in Scozia.
7 luglio 2016, un Airbus A320 della Delta Airlines, diretto a Rapid City, South Dakota erroneamente atterra a Ellsworth Air Force Base a circa 10 miglia di distanza.
14 gennaio 2014, un Boeing 737 della Southwest Airlines diretto all'aeroporto di Branson a sud della città turistica di Southwest, MO, atterra invece al minuscolo Clark Downtown Airport.
18 dicembre 2013 un Boeing 767 di Ethiopian Airlines, diretto all'aeroporto internazionale del Kilimangiaro in Kenya, finisce all'aeroporto di Arusha, a 27 miglia di distanza, fra l’altro situato in un’altra nazione, la Tanzania.
Antonio Bordoni
(1) Volo ET3891 ET-AYL c/n 32903/1127
(2) In questo secondo caso si trattava del 737 immatricolato ET-AQP c/n 40969/5473. L’aereo effettuava il volo
ET871
Fonte:
www.air-accidents.com