Oggi l'intervento del comico in favore del figlio è la notizia di prima pagina di gran parte dei quotidiani nazionali oltre ai titoli di apertura di quasi tutti i TG a partire da ieri.
Difficile non collegare le vicende del Movimento 5 Stelle al suo fondatore, Beppe Grillo; sembrano essere passati anni luce, invece sono solo due lustri, dai tempi del "vaffa", dei "Renzie" (riferito a Matteo Renzi); delle pagelle ai giornalisti, dell' "apriremo il Parlamento come una scatola di sardine"; dai tempi in cui tutto si sarebbe dovuto vedere in streaming; dai tempi in cui si era contro i professionisti della politica e quindi i 5 Stelle non sarebbero andati oltre i due mandati (anche questo oggi in discussione per i parlamentari e già superato, come limite, per gli amministratori locali).
La maggior parte degli esponenti storici -e più noti-del Movimento, alle prossime elezioni non potrebbe ripresentarsi e dovrebbe quindi considerare chiusa l'esperienza in politica.
C'è stato un tempo in cui molti degli esponenti politici si percepivano come il fumo negli occhi ma poi è venuto il tempo in cui sono diventati alleati di Governo: prima Salvini (nel Conte 1) e poi Renzi (nel Conte 2).
Insomma sembrano essere tramontati i tempi dei "duri e puri" e forse aveva ragione Alessandro di Battista (che oggi non si riconosce più nel M5S) quando diceva che il "Palazzo", con le sue lusinghe, attrae.
Oggi l'identità originaria del Movimento, a cui, probabilmente, sarebbe rimasto fedele Casaleggio padre (Roberto) si è persa, e con essa, se si votasse oggi, gran parte degli oltre 10, 5 milioni di voti ottenuti nel 2018 (il 32,5% del totale, risultato clamoroso per una forza politica relativamente giovane) grazie ai quali il M5S ha conquistato 227 seggi alla Camera e 111 al Senato).
Tanti, come chi scrive, hanno voluto dare fiducia ad un Movimento che si proponeva di essere diverso e di non sottostare alle logiche del sistema partitico; persone che oggi non credono più nè alla "forza" politica del Movimento nè al suo fondatore, Beppe Grillo.
Certo non entreremo nel merito dell'accusa di stupro per la quale, forse, verrà rinviato a giudizio il figlio di Beppe Grillo ma, relativamente alle esternazioni del comico a mezzo social, l'atteggiamento dei più è di riprovazione.
Tra i tanti segnaliamo il commento, sempre a mezzo social, di Roberto Pola, edicolante in Roma, poeta dialettale ed ex grillino :"C’è stato il periodo in cui ti apprezzavo come comico, poi ho creduto al tuo tentativo di rivoluzione ma ora con questo tuo intervento credo proprio che tu abbia toccato il fondo"
Anche i famigliari della ragazza 19enne, presunta vittima, sono intervenuti a mezzo del loro legale l'avvocato Giulia Bongiorno, in un'intervista ad Adnkronos, dopo aver visto il video messo in rete da Beppe Grillo in cui dice che il figlio è innocente e in cui parla di "divertimento".
Il figlio di Grillo e i suoi amici sono indagati dalla Procura di Tempio Pausania per violenza sessuale di gruppo.
"Cercare di trascinare la vittima sul banco degli imputati, cercare di sminuire e ridicolizzare il dolore, la disperazione e l'angoscia della vittima e dei suoi cari sono strategie misere e già viste, che non hanno nemmeno il pregio dell'''inedito'', dichiarano i genitori della giovane che aveva denunciato il presunto stupro al suo ritorno a Milano da una vacanza in Costa Smeralda nel luglio del 2019.