Immagini di bambini e bambine oggi vengono esposte come fossero degli ''status symbol''; immagini di cui, una volta pubblicate sul web, si perde totalmente il controllo.
La legge parla chiaro: non si possono pubblicare immagini di minori di 13 anni senza il preventivo consenso di entrambi i genitori, anche se separati o divorziati (e qui nascono i problemi che sfociano in liti legali) e dai 13 ai 18 anni serve anche il consenso specifico del minore.
Quindi, partiamo da qui: ci sono genitori consenzienti che pubblicano immagini dei propri figli fin dal concepimento, nel senso che rendono visibili a chiunque anche le ecografie fatte in gravidanza.
Poi, dopo la nascita, è tutto un fiorire di foto del/della minore con tutine, scarpine, biberon,seggioloni, girelli, giochi vari, tutti “fashion”, cioè alla moda … per alcuni è solo manifestazione di vanità, per altri, cosiddetti "influencer", un business, perchè le foto sono legate a sponsorizzazioni di prodotti.
A nostro avviso è una pratica barbara di cui-una volta adulti-i minori le cui immagini sono state consegnate al web dovrebbero chiedere conto ai genitori.
Come detto, una volta affidate al web, delle immagini si perde la possibilità di recupero e quindi non si saprà mai se la foto del proprio bebè paffutello, “rubata” con il copia e incolla, sia stata utilizzata in Giappone o in Australia (lo scriviamo solo a titolo di esempio) per pubblicizzare una marca di biscotti o di omogeneizzati.
Di questo però i genitori consenzienti di cui sopra non sembrano preoccuparsi, troppo fieri come sono di “esporre” il frutto del loro amore.
Ci sono poi genitori che quando pubblicano le immagini coprono il viso dei loro figli con una stella o con un cuore (brr) .. si salvaguarda in questo modo la fisionomia del minore ma le foto sono quasi sempre inguardabili e vengono pubblicate sempre per dare sfogo al proprio ego.
Ci sono però altre e più importanti motivazioni che dovrebbero far astenere i genitori dall'affidare al web le foto dei figli e vengono riassunte tutte (quasi) in una sentenza di cui, a seguire, proponiamo alcuni stralci.
Il Tribunale di Mantova, nel passare rapidamente in rassegna le principali fonti normative poste a tutela della vita privata e dell’immagine dei minori … quella in materia di riservatezza dei dati personali, la Convenzione di New York dei diritti del Fanciullo e l’art. 10 del Cod. Civ., concernente la tutela dell’immagine dell’individuo, quale interesse del soggetto a che il suo ritratto non venga diffuso e esposto al pubblico], non solo ha affermato l’imprescindibilità del consenso di entrambi i coniugi per la pubblicazione delle foto ma, sulla scorta del carattere potenzialmente pregiudizievole della pubblicazione stessa ha anche ritenuto opportuno provvedere in via d’urgenza all’inibitoria di ogni pubblicazione per il futuro e ordinando la rimozione delle foto già inserite,
in quanto secondo il Giudice “l’inserimento di foto di minori su social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi in quanto ciò determina la diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate e avvicinarsi ai bambini dopo averli visti più volte in foto on-line, non potendo inoltre andare sottaciuto l’ulteriore pericolo costituito dalla condotta di soggetti che taggano le foto on-line di minori e, con procedimenti di fotomontaggio, ne traggono materiale pedopornografico da far circolare fra gli interessati, come ripetutamente evidenziato dagli organi di polizia. Il pregiudizio del minore è dunque insito nella diffusione della sua immagine sui social network sicchè l’ordine di inibitoria e rimozione va impartito immediatamente”.
Le stesse scuole, tanto per fare un esempio, non possono pubblicare nei loro annali, le foto di classe di fine anno senza il consenso dei genitori di ogni singolo ragazzo/ragazza.
I giudici poi hanno dato ragione a genitori non conviventi con il minore che hanno richiesto al loro ex compagno/compagna di non pubblicare nei social foto o video del figlio/figlia.
Non bisogna sottovalutare i rischi insiti nell'uso dei Social network, lo raccomanda il garante della privacy.
"All’esito di quanto esaminato si evince che l’inserimento di foto di figli minori sui social network deve considerarsi un’attività in sé pregiudizievole in ragione delle caratteristiche proprie della rete internet.
Il web consente infatti la diffusione dati personali e di immagini ad alta rapidità rendendo difficoltosa e inefficace le forme di controllo dei flussi informativi. Le pubblicazioni, in considerazione delle modalità e della frequenza con cui vengono praticate possono assumere rilevanza giuridica sino ad arrivare a condanne di tipo inibitorio e censure circa il corretto esercizio della responsabilità genitoriale.
Infatti, in caso di mancato consenso di entrambi i genitori alla pubblicazione di foto di figli minorenni, dovranno ritenersi violati i diritti all’immagine e alla riservatezza del fanciullo".
Per concludere il rispetto dei minori e la salvaguardia della loro identità e immagine non è un argomento da trattare con leggerezza o sufficienza perchè, come detto, di una foto affidata al web si perde il controllo e la foto di un bambino sorridente, con il culetto rubicondo all'aria, potrebbe, lo stesso bambino una volta adulto, vedersela ripresentare 20 anni dopo in sede di colloquio di lavoro.
Avremmo tanto altro da scrivere perchè il tema è gigantesco, crediamo di averne fornito un'idea di massima e, se sarà il caso, ci torneremo.
Comunque chi volesse approfondire in proprio potrà sempre fare un salto (si fa per dire) nel sito del garante della privacy dove ci sono decine di pagine sull'argomento.
mv