Con l'approvazione dei vaccini russo e cinese, oltre agli altri in corso di validazione e quelli in fase di studio, probabilmente la dichiarazione del Presidente USA deve essere interpretata.
Joe Biden annuncia la possibilità di sospendere i brevetti alle società farmaceutiche che li detengono (e in base a questa dichiarazione ieri i titoli azionari delle big Pharma coinvolte sono precipitati) magari solo temporaneamente, cioè per il tempo necessario a far sì che, a mezzo di aziende terze, la produzione possa aumentare significativamente.
L'obiettivo è quello di mettere sotto controllo, se non sconfiggere, la pandemia di covid-19, a livello globale.
Per la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, "se ne può parlare", favorevole il Presidente francese Emmanuel Macron ma un no deciso da parte della Cancelliera tedesca Angela Merkel, per il nostro Presidente del Consiglio, Mario Draghi "i vaccini sono un bene comune globale, prioritario aumentarne la produzione nel rispetto della sicurezza".
Chi realizza i vaccini, in particolar modo quelli a tecnologia mRNA, cioè BioNTech-Pfizer e Moderna, la problematica dell'aumento della produzione è dovuta al fatto che per produrli servono più di 200 componenti che provengono da diversi luoghi del pianeta: "se ne manca uno tutto si ferma; c’è penuria soprattutto di enzimi, lipidi, nucleotidi", ha scritto la rivista Nature.
Nei no-vax, soprattutto in quelli che si lasciano plagiare dalle fake-news, sapere che i vaccini si compongono di circa 200 elementi, rafforza la loro "convinzione" su oscuri complotti orditi ai danni dell'umanità intera.
Ma torniamo alla sospensione dei brevetti; crediamo che non se ne farà nulla perchè da sempre è stato il potere economico ad orientare quello politico e non viceversa; tuttavia Joe Biden, a differenza del suo predecessore, non è uso ad uscite estemporanee e quindi se non ad ottenere quanto ipotizzato mira ad altri obiettivi.
Quali?
Dal momento che le case farmaceutiche si avviano a realizzare utili straordinari (colossali) è possibile che le stesse, per lasciare le cose come stanno, accetteranno di praticare prezzi più bassi, se non di mettere a disposizione gratuitamente centinaia di milioni di dosi di vaccino, ai Paesi più poveri.
Stiamo a vedere.