Una terra da valorizzare, semi-inesplorata turisticamente e perciò tutta da scoprire.
Prima di tutto va detto che QuartoPiemonte e facilmente raggiungible: meno di un’ora d’auto e treno da Milano, Genova e Torino e dagli aeroporti internazionali di Milano Malpensa, Linate e Bergamo Orio al Serio oltre al collegamento alla Svizzera con il treno diretto Zurigo-Genova, che ferma a Tortona.
Il progetto QuartoPiemonte si deve all’incontro di un gruppo di imprenditori e professionisti locali che, pur operando in campi diversi, hanno unito le loro passioni e competenze per realizzare un "sogno", quello di valorizzare un territorio che, come vedremo a seguire, ha molto da offrire sotto tanti aspetti: Sport, Natura, Biodiversità e, come è ovvio in Italia, Enogastronomia.
Quindi grazie alla ferma determinazione degli ideatori il progetto di rilancio del Piemonte sud-orientale, che
riunisce Tortona, Novi e le loro Valli, Libarna e Gavi, è nato il portale www.quartopiemonte.com grazie al quale cogliere tutte le opportunità e varietà dell'offerta.
Arrivare in QuartoPiemonte è facile, ma è facile anche andar via, forse questo è il motivo per cui
questo territorio, che confina con quattro regioni e quattro province, è sempre strato attraversato troppo velocemente e questo non ha consentito, fino a poco tempo fa, di apprezzarne la bellezza: le sue storie antiche e recenti, i suoi paesaggi fatti di pianure, canyon, torrenti, filari di viti e ... la sua ospitalità.
Passando per borghi, formaggi e tartufi, si arriva a Volpedo, il paese del pittore Giuseppe Pellizza dove tutto parla di lui: le opere riprodotte lungo le vie del borgo, lo studio dove dipinse la Fiumana, la Piazza del Quarto Stato e il bel museo multimediale.
Risalendo il corso del torrente Curone ecco San Sebastiano, un delizioso borgo dall’atmosfera quasi ligure, con palazzetti eleganti, viuzze strette e vivaci case gialle e rosse.
Qui ogni novembre si celebra la fiera nazionale del tartufo bianco.
Chi entra nel centro storico è accolto dal più antico ristorante del Piemonte, frequentato da persone comuni e, nel tempo, da nomi leggendari che vanno da D'Annunzio a Cadorna.
Il locale dal 1702 appartiene alla famiglia Fontana, ma ha rischiato di chiudere quando è mancata la Signora Matilde; fu allora che la figlia Marta decise di lasciare la sua casa sul naviglio milanese e tornare alla Valle.
Qui si possono gustare gli gnocchi alla bava di Montébore, formaggio unico al mondo; Delicato e complesso come i luoghi da cui nasce; il Montébore viene prodotto come novecento anni fa: con caglio naturale e latte crudo, 75% bovino e 30% ovino, una prelibatezza, ora diventata Presidio Slow Food.
Ed ecco Tortona, ideale centro del QuartoPiemonte, conosciuta da molti come la città della “madonnina dorata”, la maestosa statua ben visibile per lunghi tratti lungo l’autostrada Milano-Genova.
Ma Tortona non è solo la città del Santuario voluto da San Luigi Orione.
Dopo una passeggiata sotto i portici del suo accogliente centro storico e una coccola tra i mitici cannoncini e gli immancabili baci (anche dorati) serviti nelle storiche pasticcerie eredi della più raffinata arte dolciaria piemontese, la tappa d’obbligo è la Pinacoteca del Divisionismo, un gioiello che attira appassionati d’arte da tutta Italia.
Tra le sale si trovano le tele dei maggiori esponenti di questa corrente artistica, da Pellizza a Segantini, da Nomellini a Barabino.
Su due ruote o su due piedi, dagli Appennini fino al mare.
Percorrendo su e giù le strade dei Colli tortonesi si capisce presto perché qui sono nati almeno quattro miti della bicicletta: Costante Girardengo, Giovanni Cuniolo detto Manina, Luigi Malabrocca, “maglia nera” del giro d’Italia e, quarto ma non ultimo, il grande “Airone” Fausto Coppi.
La vocazione ciclistica di questo territorio si apprezza al meglio partendo da Castellania Coppi, dove sono nati Fausto e suo fratello Serse.
Per ripercorrere le strade del Campionissimo basta seguire i percorsi de “La Mitica”, la ciclostorica con biciclette d’epoca che ogni anno celebra Coppi e le sue terre.
Questo evento è frutto dell’ostinazione e della passione di un gruppo di giovani che nel 2012 decisero di promuovere i Colli puntando sul ciclismo lento, fatto di strade bianche e “mute”, dove ci si può allenare come i grandi, ma anche pedalare con la famiglia e gli amici; con una MTB o un e-bike.
Per chi ama invece correre o camminare, ci sono da attraversare ben 4 versanti Unesco e oltre 450 km di sentieri, accuratamente tracciati e adatti a tutti i passi; strade sterrate tra filari di vite e fossi ingentiliti da gelsi, percorsi in collina e trekking nei boschi.
Gli amanti del vino troveranno il gioiello bianco di queste zone, il Gavi, risultato di un vitigno che affonda le radici nel tufo marino e respira l’aria dell’Appennino; il Gavi ha origini antichissime, ma solo negli ultimi venticinque anni ha
conquistato DOCG e fama internazionale.
Fu l’aristocrazia ligure a eleggere quest’uva “bacca di corte”, da cui il nome di Cortese, e da allora ne diffuse la coltura, per creare un elegante bianco degno di accompagnare i piatti dei signori di Genova a base di pesce, carni magre e verdure, che ancora caratterizzano la cucina di questi luoghi.
La visita delle colline alterna paesaggi vitati a eleganti dimore, mete della villeggiattura estiva dei nobili di un tempo; qui si esaltano le tradizioni culinarie, a partire dalla straordinaria farinata di ceci, preparazione di origine contadina che insieme alla focaccia gareggia per bontà con quelle di Genova.
Il cioccolato invece, con i suoi incredibili gianduiotti, cremini e nocciolati, allude all’anima piemontese di questa graziosa città, siamo a Novi Ligure (AL) e in questo caso la gara è davvero impegnativa: Crema Novi o Nutella?
Saranno i viaggiatori a decidere.