La Presidente della società, Micaela Pallini, e l'artista Yuriko Damiani, hanno presentato la bottiglia celebrativa, realizzata in Porcellana e Oro Antico che, dopo un periodo di esposizione presso il Terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino, verrà consegnata all'acquirente ed il ricavato dato in beneficienza.
E' stato bello tornare a partecipare in presenza ad un evento; auguriamoci che si possa fare sempre più spesso il che significherebbe che ci stiamo lasciando alle spalle l'emergenza pandemia.
Sono particolarmente legato al marchio Pallini, fin da quando, poco più che bambino, aiutavo mio nonno in pasticceria, da un certo giorno in poi lui prese l'abitudine, ogni primo pomeriggio, di farmi partecipare alla sua pausa caffè: me ne versava un poco in un bicchierino e vi aggiungeva una goccia di Mistrà.
"Non una correzione, mi diceva, semmai una profumazione: non tanto da sovrastare l'aroma del caffè ma quanto basta per arricchirlo".
Il caso volle che allora ci trovassimo a pochi km da Antrodoco, la località dove Nicola Pallini inizio, nel 1875, la sua storia aziendale, anche se dal 1922 aveva trasferito la produzione a Roma.
Comunque, ancora oggi, e dopo averlo trasmesso a tanti amici nel corso degli anni, non rinuncio al "rito" del caffè con l'aggiunta di Mistrà Pallini.
Ma torniamo ad oggi: nella bella cornice del QVINTO Restaurant Lounge (già di per se un'esperienza) Micaela Pallini ha presentato la bottiglia di limoncello, composta da porcellana e oro antico sapientemente lavorati, realizzata dall'artista italo-giapponese Yuriko Damiani.
La preziosa bottiglia presentata oggi, opera unica al mondo, verrà messa in vendita e il ricavato donato in beneficienza alla Caritas; verrà consegnata all'acquirente dopo un periodo di esposizione presso il nuovo Terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino.
L’opera, che celebra il marchio Pallini, è una bottiglia gigante che ha richiesto numerosi passaggi di ‘pennellate’ a mano e ben sei cotture.
L’antico oro giapponese esalta il tipico giallo oro dei limoni della Costiera amalfitana, Il progetto si chiama Golden Nectar e nasce prima dello scoppio della pandemia da Covid.
Micaela Pallini, perfetta padrona di casa, ha raccontato ai tanti ospiti e rappresentanti dei media il percorso compiuto dall'azienda di famiglia in questi ultimi anni e di come, in particolare nei mesi della pandemia, abbia contnuato a mantenere vivi i rapporti con i clienti dei 35 Paesi del Mondo dove il marchio è presente con i suoi prodotti.
Tanti e tutti buoni i prodotti dell'azienda Romana che ha sede dal 1922 in via Tiburtina: Mistrà, Sambuca, Sciroppi, preparati per pasticceria ed il protagonista della giornata di oggi, il Limoncello #Golden Nectar
Il liquore nasce dall'infuso di scorze dei limoni "Costa d'Amalfi IGP" coltivati con metodi tradizionali e raccolti a mano sulle terrazze della Costiera Amalfitana, la loro freschezza e sapore, grazie a un sapiente metodo di lavorazione, vengono trasferiti ad ogni bottiglia.
Può essere bevuto liscio, ghiacciato, usato nei cocktail e in cucina, un prodotto che a pieno titolo rappresenta l'italianità.
Mi ha fatto piacere raccontare questa storia perchè sono rare le aziende che, generazione dopo generazione, continuano a restare saldamente nelle mani della famiglia da cui hanno avuto origine.
ic