L’esposizione esalta l’interesse del grande artista per la pittura di paesaggio nel primo Seicento con l'intento di ripercorrere i primi anni del suo soggiorno romano.
Il Sacro e la Natura, a cura di Francesca Cappelletti, si svolge dal 9 febbraio a maggio prossimo ed è incentrata sul dipinto Danza campestre di Guido Reni, da un anno tornato a fare parte della collezione del museo, alla quale era sempre appartenuto prima della vendita alla fine dell’Ottocento.
Il rientro del quadro nelle sale della Palazzina Pinciana, accanto agli altri dipinti di paesaggio della raccolta, offre l’opportunità di riflettere sul rapporto di Guido Reni, pittore molto amato da Scipione Borghese, con il soggetto campestre e con la pittura di paesaggio.
L’esposizione, muovendo dall’interesse di Guido Reni per la pittura di paesaggio in rapporto agli altri pittori italiani e stranieri presenti a Roma nel primo Seicento, cercherà di ricostruire i primi anni del soggiorno romano dell’artista.
Netto il contrasto rispetto alla pittura fortemente chiaroscurata di Caravaggio – che Reni ha conosciuto e frequentato, come supposto da Carlo Cesare Malvasia nella Felsina pittrice del 1678 e come documenti ritrovati di recente hanno confermato – e l’inizio del suo folgorante percorso di grande pittore di storia.
La mostra apre Il programma espositivo 2022 della Galleria Borghese che comprende tre appuntamenti principali e alcune interessanti iniziative.
"Il programma di quest'anno è incentrato sul rapporto tra arte e paesaggio, centrale per comprendere il senso storico e anche attuale di un progetto come quello della Villa barocca, di cui la Galleria Borghese costituisce un esempio splendido e tutt’ora leggibile". afferma la direttrice della Galleria Borghese Francesca Cappelletti.
Guido Reni a Roma. Il Sacro e la Natura
a cura di Francesca Cappelletti
9 febbraio – 22 maggio 2022
Nella foto: opera di Guido-Reni "Danzacampestre" (particolare)