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TOTO (O TOTO') QUIRINALE.

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Gli esponenti politici fanno a gara (quanta generosità) nel dire che bisogna trovare una persona di alto spessore morale nell'interesse del Paese.


In realtà chi ha seguito giornali, telegiornali, talk sohw e quant'altro, ha potuto constatare che più che agli interssi del Paese i politici hanno guardato, stanno guardando, agli interessi di bottega (la propria).

 

Draghi “deve restare dov'è”-si sente dire in coro, “perchè sta facendo bene”, in realtà perchè così si conta di far giungere la legislatura al termine naturale del 2023 (e gli stipendi degli attuali parlamentari, pochissimi dei quali possono sperare di venire, ri-eletti continuare a scorrere).

Quindi più che per il popolo italiano al Quirinale si vorrebbe una persona da potersi intestare, se non come appartenenza politica, almeno come “suggerimento” di parte.
Segio Mattarella non ha nessuna intenzione di vedersi riconfermato alla Presidenza della Repubblica Italiana e non gli si può dar torto se dopo aver dato tanto al Paese ha voglia, a 80 anni, di dedicarsi alla famiglia.
Quindi sarebbe bene non continuare a tirarlo per la giacchetta.

 

L'intento dei vari partiti (i grandi perchè possono contare su molti voti in parlamento e i piccoli perchè contano di poter essere l'ago della bilancia) per chi sa valutare è chiaro: Mario Draghi al Quirinale sarebbe troppo ingombrante e troppo a lungo (7 anni); difficile pensare che la sua autorevolezza, in Patria e all'estero, non si rifletterebbe sul Governo, dal momento che spetterebbe proprio a Lui conferire l'incarico ad un possibile Presidente del Consiglio.

Quindi i politici che dicono di pensare al bene del Paese in realtà sono molto attenti alla loro prospettiva politica, che sarebbe quella di vedere un Presidente della Repubblica del quale intestarsi (anche in condominio) la paternità e di lasciare Mario Draghi a togliere loro le castagne dal fuoco ancora per un po' e sperare di potersi sostituire a lui al massimo nel 2023.

Secondo costoro Mario Draghi dovrebbe stare al gioco; evidentemente non sono stati attenti quando il Presidente del Consiglio ha dichiarato di essere, sì, un uomo delle Istituzioni ma anche un nonno; in altre parole, con la carriera che ha alle spalle non ha bisogno, e non scalpita, né per mantenere la carica attuale né per ottenerne un'altra.

 

Chi spera di poterlo manovrare evidentemente non ha riflettuto abbastanza e oggi, a immaginare che a capo del Governo possa sostituire Mario Draghi uno dei personaggi tra quelli che si danno tanto da fare nel vaticinare … per dirla con il popolo dei tassisti, barbieri e venditori di giornali, ci sarebbe da scompisciarsi dal ridere ma, purtroppo, sarebbe l'Italia tutta a pagarne il conto.

Forse si dovrebbe fin da queste prime tornate eleggere il Presidente perchè a tirare troppo la corda, soprattutto in questo momento (con la pandemia non ancora debellata e le varie tensioni internazionali) rischi di instabilità il nostro Paese non se li può proprio permettere.

 

E magari qualche parlamentare burlone (sic) tra i vari nomi dello sport e dello spettacolo (che sempre appaiono in qualche scheda) potrebbe indicare il personaggio interpretato da Toto': Antonio La Trippa, nel Film "Gli onorevoli", 1963, diretto da Sergio Corbucci e interpretato, oltrechè da Totò, da Gino Cervi, Walter Chiari, Franca Valeri, Stelvio Rosi, Peppino De Filippo e Aroldo Tieri.


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