L'edificio voluto da Club alpino italiano e Anpas dopo il terremoto, sarà adibito a diverse funzioni: formazione, progetti con le scuole, posto tappa per escursionisti e centro di coordinamento dei soccorsi in caso di calamità naturali.
Un raggio di sole filtra dalla nebbia; in mezzo a tanto abbandono e promesse mancate c'è chi non ha smesso di prodigarsi per la ripresa di un territorio che il sisma ha devastato, dimostrando che non tutto è perduto, che è possibile ricominciare e che la solidarietà non è solo una definizione teorica.
Questi i significati della Casa della Montagna di Amatrice, che Club alpino italiano e Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) inaugureranno sabato 16 novembre alle ore 11 (zona parcheggio, nei pressi del Comune). Interverranno il Presidente generale del Cai Vincenzo Torti e il Presidente di Anpas Fabrizio Pregliasco.
La Casa della Montagna è stata ideata da Cai e Anpas con l'obiettivo di ripartire dopo il terremoto proprio attraverso la montagna, la sua conoscenza e la sua frequentazione, con la convinzione che quanto realizzato sia espressione significativa dello spirito di solidarietà che pervade le due associazioni nazionali.
Costruita dove c'era la Scuola Romolo Capranica distrutta dal terremoto, la Casa della Montagna intende diventare l'edificio simbolo delle montagne della rinascita.
La posa della prima pietra è avvenuta l'11 dicembre 2018, proprio in occasione della Giornata Internazionale della Montagna, mentre il 22 settembre scorso si è tenuta la festa di fine lavori: entrambi gli eventi hanno visto la partecipazione di decine e decine di persone.
"Fino a ieri era soltanto un sogno, sembrava un'illusione. Eppure ora la Casa della Montagna è realtà", afferma il Presidente generale del Cai Vincenzo Torti. "Se è vero che la montagna è casa nostra, ora possiamo dire che la montagna ha anche una casa fisica, una casa che si trova ad Amatrice. Le sue porte si apriranno per tutti coloro che vogliono restare, per quelli che ancora cercano ragioni per continuare a vivere su questi monti e per accogliere chi verrà da lontano".
Sulla stessa lunghezza d'onda il Presidente di Anpas Fabrizio Pregliasco, secondo il quale, "come abbiamo dimostrato durante l'emergenza, la cittadinanza attiva e il volontariato italiano sono veloci a rispondere ai bisogni e alle emergenze. Con la Casa della Montagna Anpas e Cai hanno dato vita a uno strumento per fare cultura, per creare comunità, per essere resilienti di fronte alle tristezze della vita. La comunicazione e l'informazione sulla bellezza del nostro territorio e sulle opportunità di viverlo deve passare necessariamente dal conoscerne i pericoli".
Sabato 16 settembre, dopo il taglio del nastro, si potrà visitare la mostra documentaria sul grande alpinista italiano Riccardo Cassin (1909-2009). L'esposizione, per la prima volta proposta nell'Italia centrale, è resa possibile dalla collaborazione della Fondazione Riccardo Cassin, del Comune di Lecco e della Sezione Cai di Lecco.