Se lo chiedono le migliaia di persone che ogni giorno salgono sulle frecce (TAV) di Trenitalia.
Prima di tutto un commosso pensiero rivolto ai due macchinisti (e padri di famiglia) che hanno perso la vita nell'incidente di ieri quando il Frecciarossa Milano Salerno è uscito dai binari nei pressi di Lodi.
Poi però è giusto interrogarsi se effettivamente basti così poco a far deragliare un treno, gioiello della tecnologia così come lo è l'infrastruttura ferroviaria, che viaggia intorno ai 300 km orari.
Le cause sono ancora da accertare ma, almeno a sentire le dichiarazioni rilasciate finora e a vario titolo, sembrerebbe che a causare l'uscita dai binari sia stato uno scambio (o scambiatoio) sul quale-o nella stessa area-erano stati effettuati del lavori di manutenzione poco prima del passaggio del treno.
Chi di dovere arriverà a conclusioni certe e si saprà, sperabilmente in tempi brevi, cosa è successo al treno o alla ferrovia.
Resta la domanda: possibile che un errore umano possa mettere a repentaglio la vita delle centinaia di passeggeri che possono trovarsi a bordo di un convoglio che viaggi a pieno carico?
Immaginiamo ci siano dei sensori che informano chi comanda i meccanismi (tipo quelli di uno scambio o di un passaggio a livello) da remoto, luci verdi per la conferma o rosse in caso di malfunzionamento e/o delle telecamere che consentano di vedere se effettivamente si sia attivata la procedura richiesta.
L'incidente di ieri ha sicuramente messo in luce delle criticità; fortuna ha voluto che il treno fosse semivuoto e ora c'è da augurarsi che, grazie al sacrificio dei due macchinisti che hanno perso la vita, vengano messe in atto da Ferrovie dello Stato, tutte le misure necessarie.
Mentre scriviamo è in corso uno sciopero dei ferrovieri indetto proprio per rimarcare e chiedere che la Sicurezza dei passeggeri e del personale viaggiante sia sempre la priorità assoluta.
Così abbiamo scritto nel numero del 6 Dicembre 2019:
l'Italia, nel 2009, con l'avvio dell'Alta Velocità ferroviaria, si è proiettata nel futuro ed in soli 10 anni, non solo ha colmato il gap che la divideva da altri Paesi ma si è, oggi, posizionata ai primissimi posti, tanto da esportare Tecnologia e Infrastrutture.
Un cammino che non si deve interrompere.