Si tratta di uno sconto dedicato alle aziende i cui dipendenti devono viaggiare proprio in questo periodo di emergenza globale.
per collaborare con i protocolli sanitari e sostenere il settore alberghiero Byhours.com, al fine di ridurre al minimo i rischi di contagio da coronavirus, applica uno sconto del 25% sulla sua piattaforma.
L’obiettivo è quello di facilitare i microstays negli hotel per coloro che devono necessariamente spostarsi per motivi di lavoro: si offre la possibilità di sostare serenamente in una camera di hotel a costi contenuti per un breve periodo (3, 6, 12 ore) , piuttosto che in luoghi affollati come bar, aeroporti, stazioni e sale d’attesa.
Con questa iniziativa, BYHOURS, aiuta a salvaguardare il business di tutti gli hotel che devono affrontare le complicazioni causate dalle continue cancellazioni e dal crollo delle prenotazioni.
Per usufruire di questa agevolazione, ogni azienda interessata dovrà compilare il form su app o sito web nella sezione dedicata http://microstays.byhours.com/promo-it inserendo i dati della società e indicando la quantità desiderata di codici, che verranno inviati entro 24 ore via email.
La piattaforma intende inoltre sottolineare la comprovata sicurezza degli hotel che, a seguito dell’ adozione
delle rigide misure anti-contagio dettate dal protocollo sanitario, possono accogliere i clienti offrendo un soggiorno al riparo dai rischi del contagio.
Gli hotel adottano misure specifiche per la pulizia costante di tutte le aree della struttura, dei filtri di ventilazione, oltre ai piani informativi di prevenzione e igiene con i quali tutto lo staff, ad ogni livello, viene accuratamente istruito.
Guillermo Gaspart, CEO e fondatore di BYHOURS, spiega: "la nostra azienda è consapevole di avere un ruolo di responsabilità verso la società, ed è per questo che abbiamo messo in atto questo speciale servizio a tutela di chi viaggia per lavoro ma anche per contenere le gravi conseguenze per il settore alberghiero che deve fronteggiare quotidianamente l’ondata di cancellazioni dovute al panico diffuso".