Secondo Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo, lo scenario che si prospetta per il 2020 riporterà l'industria turistica italiana indietro di 50 anni.
“Gli interventi previsti dal decreto Cura Italia per le imprese del turismo, purtroppo, sono inconsistenti”, commenta Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti. “I mini-rinvii fiscali sono poca cosa: le imprese non recupereranno in un mese o due liquidità. Anche il credito di imposta del 60% sul canone di locazione del solo marzo è del tutto insufficiente, anche perché esclude del tutto il mondo dell’extralberghiero e dell’alberghiero.
Per non parlare degli indennizzi.
Occorrono provvedimenti molto più incisivi.
La moratoria dei mutui non basta a liberare quella mole di liquidità necessaria alle imprese per traghettare le attività oltre la crisi. Grande delusione, poi, per la mancata istituzione di un Fondo di crisi per il turismo, che pure avevamo richiesto con forza, al contrario di quanto avvenuto altri settori – come agricoltura e spettacoli – lo hanno ricevuto.
Speriamo di essere smentiti dai fatti, ma così com’è – conclude Messina - il Cura Italia per il turismo rischia di essere solo un tampone. Bisogna fare di più per un settore che, direttamente e indirettamente, vale il 13% del Pil e oltre 3 milioni di posti di lavoro. Chiediamo che, già in fase di conversione dei decreti, si possa lavorare per trovare soluzioni realmente efficaci per le imprese del comparto, che in questo momento vedono azzerati i propri fatturati”.