Nelle scorse settimane si era creata una grande attesa ma quando è stato possibile vederlo, cioè oggi, la delusione è stata grande.
Quando su un film batte troppo la grancassa promozionale siamo abituati ad insospettirci perchè ci sembra quasi che vogliano forzarci a vederlo.
Stavolta però abbiamo lasciato correre perchè la protagonista, Frances McDormand, a noi piace molto e di sicuro è un'interprete da Oscar; infatti ha vinto 3 statuette come migliore attrice: nel 1997 con "Fargo", nel 2017 per "Tre manifesti a Ebbing, Missouri" e quest'anno (2021) per "Nomadland" in questo caso premiata anche come produttrice.
E l'abbiamo molto apprezzata, seppur in una parte marginale, a fianco di Sean Penn nel bellissimo "This Must Be the Place", 2011, di Paolo Sorrentino.
Ma veniamo a Nomadland, si passa il tempo della visione aspettando che succeda qualcosa ma ... non succede niente; in questi giorni veniva anche raccomandato di vedere il film sul grande schermo in virtù dei panorami mozzafiato che fanno da sfondo alla storia.
Invece la fotografia crepuscolare non permette neanche di godere delle immagini dei territori perchè, volutamente, vuole sempre evocare la tristezza d'animo della protagonista e di tutti i personaggi di contorno.
Forse su questo film avevamo coltivato aspettative esagerate, basate più che altro sulla protagonista (e in questo non siamo rimasti delusi perchè è una grande interprete, sempre) fatto sta che non ci è piaciuto e per quel poco che capiamo di cinema, saranno in molti a pensarla come noi ... purtroppo.