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L’azienda romana Gros assume l'impegno di eliminare le gabbie per le galline ovaiole.

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Per il gruppo di distribuzione che riunisce 12 insegne di supermercati con oltre 150 punti vendita distribuiti sul territorio di Roma e provincia, la politica di benessere animale avrà un impatto su circa 500,000 animali.


A partire dal mese di maggio del 2021, Animal Equality ha rivolto una campagna all’azienda romana Gros-con la richiesta di pubblicare un impegno sul sito a non rifornirsi da allevamenti di galline allevate in gabbia e da sistemi combinati-a seguito della quale il gruppo ha dichiarato di aver preso le distanze dalle uova da galline in gabbia.

 

Gros, e tutte le insegne del gruppo, si impegnano ad eliminare totalmente, entro il 2024, dal proprio approvvigionamento uova (in guscio, liquide e ovoprodotti) provenienti da allevamenti in gabbia.

 

Questo risultato arriva a seguito di altre due campagne internazionali condotte insieme alla coalizione Open Wing Alliance, con la quale Animal Equality ha lavorato per convincere altre due grandi aziende del settore alimentare, KFC e Subway, a fare la propria parte per gli animali. In particolare, YUM! Brands, società madre di KFC, si è impegnata a livello globale a non rifornirsi da allevamenti di galline in gabbia, mentre Subway ha sottoscritto lo European Chicken Commitment.

 

“Gros ha fatto un passo avanti importante per gli animali, prendendo le distanze da una delle pratiche più crudeli dell’industria alimentare.
Ci auguriamo che ora anche altre insegne della Gdo italiana che non hanno ancora pubblicato una policy cage-free possano presto seguire l’esempio di gruppo Gros e di tanti altri player che hanno già dichiarato di prendere le distanze da questo metodo di allevamento crudele ed arcaico” ha dichiarato Ombretta Alessandrini, coordinatrice del team campagne Animal Equality Italia.

 

A luglio di quest’anno, la Commissione europea ha dichiarato di voler vietare le gabbie negli allevamenti in tutta Europa entro il 2027, a dimostrazione del fatto che la transizione cage-free è un tema sentito anche dalle istituzioni.


In Italia e nel mondo, sono centinaia le aziende che hanno già pubblicato un impegno a non rifornirsi da allevamenti di galline allevate in gabbia, come ad esempio MD, Bennet, Chef Express, MARR, e anche questo risultato dimostra, ancora una volta, come il futuro sia senz’altro senza gabbie.


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