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Aeroflot è stata condannata dal Giudice di Pace di Roma a pagare 600 euro di risarcimento per ciascuno dei passeggeri presenti sul volo Milano - San Pietroburgo del 3 giugno 2019.

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Il volo era stato cancellato e aveva lasciato a terra oltre cento passeggeri.


AirHelp ha portato il caso ai Giudici di Pace italiani per conto dei passeggeri, sostenendo che il volo era partito dall'UE e quindi rientrava nel Regolamento (CE) 261/2004.
Aeroflot ha cercato di negare la giurisdizione davanti alla Corte Suprema italiana.
AirHelp ha vinto la causa: Aeroflot dovrà pagare 600 euro di risarcimento a ogni passeggero del volo.

 

Chi vola partendo da un aeroporto Europeo è tutelato dalla legge 261/2004: qualunque sia la sua nazionalità, la destinazione o la compagnia aerea con cui vola.

 

Aeroflot si era rifiutata di rimborsare i passeggeri sostenendo che, non essendo una compagnia aerea registrata nell’Unione Europea e non avendo a bordo cittadini europei, i viaggiatori del volo non fossero tutelati dal Regolamento (CE) 261/2004.
I passeggeri hanno chiesto supporto a AirHelp, società specializzata nel diritto dei passeggeri aerei, che ha
accolto il caso ed è arrivata fino alla Corte Suprema Italiana per far valere i diritti dei viaggiatori coinvolti. La
Corte Suprema Italiana è giunta a una sentenza storica: ha stabilito che la giurisdizione per il risarcimento
viene stabilita in base al luogo di partenza del volo e non secondo il luogo dove la compagnia aerea è
registrata.

 

Gli step che hanno portato al risarcimento
AirHelp ha presentato due cause diverse davanti al Giudice di Pace di Roma nel 2020 per conto dei
passeggeri, sostenendo che siccome il volo era partito dall’Italia, il volo ricadeva sotto la giurisdizione
italiana e doveva quindi rispondere alle leggi previste dal Regolamento (CE) 261/2004.
Il Giudice di Pace ha dato ragione ad AirHelp, ma Aeroflot ha impugnato la decisione davanti alle Sezioni
Unite (SS. UU.) della Corte Suprema Italiana. Il 10 novembre 2021 le SS. UU. della Corte Suprema Italiana
hanno emesso una sentenza storica, sostenendo che, in caso di interruzione del volo, la giurisdizione di
pertinenza deve essere individuata in base al luogo di partenza, dove il passeggero ha firmato il contratto di
trasporto con la compagnia aerea.

 

Il volo Milano – San Pietroburgo del 3 giugno 2019 ha creato un precedente importante: dato che il volo sarebbe dovuto partire dall’Italia, il caso ricade sotto la giurisdizione italiana e deve quindi attenersi al Regolamento (CE) 261/2004.
La sentenza è storica perché significa che d’ora in avanti, tutti i passeggeri, indipendentemente dalla loro cittadinanza, hanno diritto a ricevere il risarcimento se sono su territorio europeo.


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