Il messaggio relativo alla possibilità di cancellare, nella maggior parte dei casi gratuitamente, una prenotazione è stato giudicato ingannevole e quindi ne è stato disposto il blocco.
Il messaggio è stato ritenuto ingannevole ai sensi del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, in quanto, si legge nella motivazione del dispositivo, “induce in errore il pubblico in merito alla vantata gratuità della possibilità di cancellare la propria prenotazione”.
Il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara, nell'esprimere apprezzamento per la decisione, evidenzia come basti "consultare un qualsiasi portale per accorgersi che la prenotazione non cancellabile costa meno della prenotazione cancellabile. Quindi, la libertà di cancellare ha un prezzo e non può essere qualificata come gratuita".
Tuttavia, aggiunge Nucara, "Questa differenza di prezzo è normale, serve a compensare, sia pur in minima parte, gli oneri che l’impresa sostiene per la gestione delle disdette e il danno che si genera nel caso in cui la camera rilasciata all'ultimo momento rimanga invenduta. Ma le condizioni devono essere trasparenti. Se affermi che la cancellazione è gratuita stai raccontando una frottola".
"Ci auguriamo, afferma ancora Nucara, che l'Autorità prosegua l'opera di bonifica e disponga il blocco anche per la campagna pubblicitaria avviata da Ryanair Rooms in questi giorni sui quotidiani ("cancellazione quasi sempre gratuita")" così come per l'analogo messaggio che continua ad apparire sul sito mobile di Booking. ("cancellazione gratuita per la maggior parte delle camere").
Vale la pena sottolineare, come abbiamo già avuto modo di fare in passato, che la crescita esponenziale delle piattaforme globali di prenotazione alberghiera (vedi booking.com) è stata possibile proprio grazie alla semi inerzia delle singole catene alberghiere e federazioni, sia in Italia che nel resto del mondo, le quali anzichè creare e affermare propri portali hanno, nel passato, imboccato la strada più facile.
Oggi, il tentativo è apprezzabile, si cerca di correre ai ripari per recuperare "sovranità" sulle proprie aziende alberghiere per non restare aggiogati ai sistemi globali a cui oggi si rivolge la stragrande maggioranza dei viaggiatori; forse si sta tentando di chiudere la stalla quando i buoi sono ormai scappati ma ... vale la pena provarci.